15 ott 2011

anima intrusa.....


Ho cominciato a soffrire di bulimia all'età di diciassette anni, circa. Lo studio era tale che non sapevo se avrei potuto  farcela,dovevo essere all'altezza come mio padre aveva sempre voluto. Mi aveva intimato che se non avessi completato gli studi in tempi consoni sarei finita a lavorare in campagna, ma i miei obiettivi erano altri e la testa ha cominciato a fluttuare....ecco che un bel giorno si è insediata in me" l'intrusa", era come se dentro ci fosse un'altra me che mi dicesse:"tranquilla, tutta quella panna sui biscotti non ti farà male, anzi, ti darà la carica di affrontare i libri che hai davanti, la testa starà meglio e anche tu....
Colmare un vuoto...i bulimici si ingozzano per questo. Il mio vuoto era la mancanza di un padre, che fisicamente c'era, ma emotivamente era molto lontano e da me pretendeva molto.
Mamma era, invece, parecchio apprensiva e questo creava intorno a me un equilibrio precario, instabile, ero spesso sola e non accettata dagli altri.
Il tempo passa, lavori fatti: tanti, anche se sono arrivata al diploma e altro. Ringrazio tutta quella fatica perchè ha forgiato il mio carattere, la bulimia andava e veniva così come le diete.
Ad ogni dieta ricominciava, più forte della precedente, quasi volesse darmi modo di crearmi  una protezione dal mondo, la ciccia.
I dolori sono arrivati nella mia vita senza sosta, uno dopo l'altro, inesorabili e l'intrusa è mia compagna di vita anche oggi. Ho perso la persona più importante della mia vita e il vuoto è grande da colmare. I dolci la fanno da padrone, serie di dolci di ogni specie, ad ogni ora del giorno.
I medici mi dicono che rischio il diabete, io ogni giorno penso che sarà migliore, ma lei è sempre lì, pronta a vincere la battaglia. Se mi voglio bene? No o forse un pò, ma non abbastanza per sconfiggerla definitivamente, se ho amato davvero qualcuno? Si, ma non c'è più. Il mio rapporto con gli uomini? Conflittuale e decisamente poco fortunato.
Peso attuale: 84 kg x 154 cm

Obesità di secondo grado
Quando vediamo una donna anoressica pensiamo: povera, ha dei problemi, deve farsi aiutare, ma quando vediamo una donna bulimica ci scatta un senso di repulsione e la nostra mente pensa: ma una dieta no? E vada in palestra, non si guarda allo specchio?
Vorrei chiarire che sono due facce di una stessa medaglia, di una stessa sofferenza, due intruse che nel cervello umano arrecano danni mostruosi, a volte irreparabili.
La voglio sconfiggere, non so come, ma ci proverò sempre....sono una lottatrice. Senza la lotta non si vive una vita come la mia.

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