21 dic 2011

Natale...


Ciò che è più amaro nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri.

                                                       K. Gibran

16 dic 2011

Mi nutro di vita...

Vorrei segnalare un blog che ho scoperto recentemente e che consiglio di seguire. Viene gestito da Stefano, papà di Giulia, una giovane ragazza che ci ha lasciati a causa di  un disturbo alimentare inadeguatamente curato e sottovalutato come patologia dalla nostra sanità. Il blog cerca proprio di sensibilizzare su queste tematiche. A voi Mi nutro di vita. Visitatelo.

8 dic 2011

Dolore....



Il ricordo di un dolore è ancora doloroso, mentre quello di una gioia non è più gioia.

26 nov 2011

Eliminare il Natale...


Si, lo voglio eliminare! E' una festa che mi fa stare male da morire! Innanzitutto l'8 dicembre di 5 anni fa mi operarono di cancro, per cui passai un Natale tremendo, pensando fosse l'ultimo, poi mio marito se ne andò di casa, immaginate il Natale successivo! Quest'anno non ci sarà più l'anima del Natale, mia madre, che ha sempre festeggiato per me e con me questa festa. Non è una questione religiosa, ci mancherebbe, è che tutto il consumismo dilagante unito all'atmosfera melensa di cui il Natale è impregnato mi fa letteralmente vomitare, per non parlare dei cibi, un'autentica orgia di calorie!
Non esiste più per me, devo distruggerlo dalla mia mente e non lasciare che la giornata del 25 dicembre sia diversa dalle altre....ce la farò?

13 nov 2011

Ho pulito il frigo....

 

E' stata un'impresa catartica!!!!! Un bel sacco nero ( alla faccia della differenziata) in cui ho buttato un  bel pò di schifezze! Aceto e spugna, olio di gomito e.....sembrava stessi ripulendo la mia anima, schifosamente sporca e piena di dolore. Quel dolore non è scomparso, ma grazie ad un gruppo di donne meravigliose con i miei stessi problemi sto comprendendo meglio la mia "malattia", il male di vivere che ho dentro, la lancinante sofferenza che mi accompagna da quando mamma non c'è più...è una stupidaggine, ma pulire il luogo inviolabile dove tengo parte della mia anima ( le abbuffate che mi calmano e che, nello stesso tempo mi distruggono) è stato difficile e faticoso per me. Alla fine la soddisfazione di vederlo vuoto è stata grande....ora ci sono yogurt magri, frutta, acqua, seitan e tofu e la marmellata, quella bio, che mi piace tanto e che mangio la mattina sorseggiando il tè o il latte.
Certo, le abbuffate non sono finite, ne sono consapevole, ma ci sto provando, è già un inizio....

5 nov 2011

Ti stai buttando via...

Questo è quello che pensa mio padre di me ora.


Pare lo faccia molto soffrire dopo che per anni lui mi ha buttata via non interessandosi di me.  Personalmente della sua sofferenza frega nulla, io ho già la mia e questo mi basta. Dopo anni di abbuffate, psicoterapie, psicofarmaci, assenza di contenimento, rabbia e incomprensioni in cui proprio mio padre ha sempre esordito con la frase " Sono tutte balle, mangi perchè sei golosa" ora si è messo a fare il padre, affermando che il dolore più grande per lui non è la morte di mia madre ( e già lì avrei qualcosa da eccepire), ma il mio continuare ad ingrassare, il "buttarmi via".
Io senza di lei non amo più la vita e me stessa men che meno per cui tutto l'amore che lei mi dava e che non ho da nessuno lo ritrovo in una bella tavolozza di cioccolata, una torta, un vassoio di pasticcini o un pacco di cioccolatini. Il cibo è la mia droga e non è peggio della cocaina per la psiche, credete a questo, chi è malato di cibo non ce la fa a meno che non lavori su se stesso con rabbia.....ma ne vale la pena?
Nessuno mi accetterà mai per quella che sono neanche se fossi magra e le esperienze di vita me lo hanno dimostrato.I medici si arrabbiano....devi!
Del senso del dovere parleremo un'altra volta.

21 ott 2011

Il senso del limite

Proprio con la mia psicologa parlavamo ieri del senso del limite. Mi sono resa conto che l'ho perso completamente, in ogni cosa per me è ovvio il fuoriuscire dai canoni. Prendiamo il cibo: un bicchiere di cioccolato spalmabile al giorno non è proprio normale! Spendo più di quello che guadagno perchè comprare mi placa l'ansia, vivo quasi meglio...il dolore è ai massimi livelli, dò a chiunque tutta la mia sofferenza, pensando che tutti comprendano cosa sto provando, in verità non è così, perchè ognuno ha un proprio modo di soffrire, assolutamente diverso dal mio, così come il senso di paura, il terrore di morire, la considerazione dei rapporti umani.
C'è chi si fa fisicamente del male perchè non sa riconoscere il senso del limite, il problema è che se non facciamo mente locale su qual'è il nostro limite e continuiamo a distruggerci non ce la faremo mai ad uscirne e questo mi spaventa.....

17 ott 2011

Tutto passa....

Passeremo noi, i nostri figli e i figli dei nostri figli così come sono passate le persone che in modo struggente ricordiamo con eterna malinconia.
Il nostro ingoiare, ingurgitare, è sintomo di bisogno, immenso bisogno di effimera pace in un mondo in cui tutto passa ad una velocità immensa e costante....
La morte ci fa compagnia...

16 ott 2011

Il bisogno di ritrovarmi.....

Quante merendine ho ingurgitato oggi? Non ho tenuto il conto. Il sentimento che provo, oltre alla solitudine è la paura....ha sempre fatto parte di me, tutto fa paura quando non hai la corazza abbastanza dura per sopportare i colpi esterni. Mi sento ogni giorno sfiorire, dicono che ci sono uomini che amano le donne in carne, non è vero o almeno io non ne ho mai trovati, il problema è che questo serpente si morde la coda: se avessi l'affetto che mi manca non mi abbufferei più come un maiale, ma non avendolo, mangio di continuo e ingrasso e questo non mi porterà mai a trovare una persona che mi ami. Non sono mai stata me stessa, ho sempre cercato di essere ciò che gli altri volevano che io fossi, questo è frustrante e l'intrusa ama queste situazioni!
Quante volte vorrei smettere di mangiare, sparire, non essere, vivere con un bicchier d'acqua e la convinzione di essere invisibile agli occhi della gente.....ritrovarmi....ma come?

15 ott 2011

anima intrusa.....


Ho cominciato a soffrire di bulimia all'età di diciassette anni, circa. Lo studio era tale che non sapevo se avrei potuto  farcela,dovevo essere all'altezza come mio padre aveva sempre voluto. Mi aveva intimato che se non avessi completato gli studi in tempi consoni sarei finita a lavorare in campagna, ma i miei obiettivi erano altri e la testa ha cominciato a fluttuare....ecco che un bel giorno si è insediata in me" l'intrusa", era come se dentro ci fosse un'altra me che mi dicesse:"tranquilla, tutta quella panna sui biscotti non ti farà male, anzi, ti darà la carica di affrontare i libri che hai davanti, la testa starà meglio e anche tu....
Colmare un vuoto...i bulimici si ingozzano per questo. Il mio vuoto era la mancanza di un padre, che fisicamente c'era, ma emotivamente era molto lontano e da me pretendeva molto.
Mamma era, invece, parecchio apprensiva e questo creava intorno a me un equilibrio precario, instabile, ero spesso sola e non accettata dagli altri.
Il tempo passa, lavori fatti: tanti, anche se sono arrivata al diploma e altro. Ringrazio tutta quella fatica perchè ha forgiato il mio carattere, la bulimia andava e veniva così come le diete.
Ad ogni dieta ricominciava, più forte della precedente, quasi volesse darmi modo di crearmi  una protezione dal mondo, la ciccia.
I dolori sono arrivati nella mia vita senza sosta, uno dopo l'altro, inesorabili e l'intrusa è mia compagna di vita anche oggi. Ho perso la persona più importante della mia vita e il vuoto è grande da colmare. I dolci la fanno da padrone, serie di dolci di ogni specie, ad ogni ora del giorno.
I medici mi dicono che rischio il diabete, io ogni giorno penso che sarà migliore, ma lei è sempre lì, pronta a vincere la battaglia. Se mi voglio bene? No o forse un pò, ma non abbastanza per sconfiggerla definitivamente, se ho amato davvero qualcuno? Si, ma non c'è più. Il mio rapporto con gli uomini? Conflittuale e decisamente poco fortunato.
Peso attuale: 84 kg x 154 cm

Obesità di secondo grado
Quando vediamo una donna anoressica pensiamo: povera, ha dei problemi, deve farsi aiutare, ma quando vediamo una donna bulimica ci scatta un senso di repulsione e la nostra mente pensa: ma una dieta no? E vada in palestra, non si guarda allo specchio?
Vorrei chiarire che sono due facce di una stessa medaglia, di una stessa sofferenza, due intruse che nel cervello umano arrecano danni mostruosi, a volte irreparabili.
La voglio sconfiggere, non so come, ma ci proverò sempre....sono una lottatrice. Senza la lotta non si vive una vita come la mia.

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